Raffaella Destefano nel giorno del suo compleanno (17 dicembre 2023, ndr), regala al mondo discografico italiano un nuovo album. Una produzione semplice, ben definita, diversa dalle produzioni precedenti della sua carriera solista e con i Madreblu.
Siamo lontani dalla ribellione di “Filologica”, primo album da solista che mi ha fatto ballare e cantare ore e ore con la sua orecchiabilità e leggerezza, ma sempre carica di testi interessanti da esplorare in ogni parola. Mentre in “Un atlante di me”, Raffaella ci regalava un EP di otto meravigliose tracce deliziose che trattavano i temi dell’assenza e del viaggio attraverso un filo conduttore talmente carico di emozioni che lasciavano riflessioni e qualche lacrima di commozione, “Costellazioni private” è la conferma delle abilità di questa cantautrice nel produrre dischi di alta qualità. Questo ultimo album è un’esplorazione del mondo intimo di Raffaella, è vario nei temi e negli stili ed è capace di dare i brividi all’ascoltatore in molte parti di quei dodici splendid brani.Le tracce richamano le sonorità di fine anni ‘90 e 2000, dove la linea armonica è ricca e piena, dove si sente la forte impronta della chitarra di Raffaella, rimandendo sempre originali e fresche. “Trenta zerotre” è il brano che apre il disco, brano leggero e ballabile che una volta ascoltato rimane in testa aggrappato e che canticchieremo per giorni. L’album prosegue con “Videogame” dall’accattivante melodia, e “Ascolto isoradio” orecchiabile e che mi viene voglia di cantare in auto con il suo beat martellante. Tutte le tacce sono belle, piacevoli a ogni ascolto. All’interno dell’album prediligo n “Naturale” e “Costellazioni private”. La prima tratta il tema della perdita di un genitore in una maniera toccante, commovente e incredibilmente piena d’amore, con uno sviluppo melodico delicato (forse è la traccia di più grande impatto emotivo mai scritta da Raffaella). La seconda è cantata insieme a Odette di Maio (cantante dei Soon) e Francesca Gastaldi, che esplora il mondo complesso delle emozioni della vita degli artisti nel mondo della musica pop. A fine album sono presenti due tracce che riesumano due canzoni dei Madreblu, “Gli Angeli” e “Sono io”. La prima è una versione con orchestra sinfonica, la seconda è un remix che lontanamente richiama Madaski e le sue innovative produzioni, ma senza cadere nell’imitazione ma dando un tocco personale, intimo e piacevole al brano che nel disco “L’equilibrio” era completamente dedicato a voce e piano.
Tutto l’albumo richiama molto dell’universo di Raffaella, fatto non solo di costellazioni, ma anche di galassie, nane bianche, supernova, comete e a volte di buchi neri che ci permettono di attraversare la vita e darle un senso anche nei momenti più bui. Non è un album facile, di primo ascolto, ma deve essere esplorato nel tempo, giorno dopo giorno. Proprio questa attesa ci permette di comprendere il grande lavoro svolto da Raffaella e della cura che ha messo in ogni piccolo dettaglio. D’altronde, richiamando un famoso brano dei Madreblu, “è solo una questione di tempo”.
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